Dosaggio del PSA: luci e ombre


Il PSA (Antigene Prostatico Specifico) è una proteina presente in minime quantità nel sangue ed è normalmente prodotta dalle cellule della prostata.

Il test (o dosaggio) del PSA viene utilizzato per lo più come marker specifico negli uomini per indagare o monitorare l’eventuale presenza di un tumore prostatico.

L’analisi per effettuare il dosaggio del PSA consiste in un semplice prelievo del sangue; nelle 48 ore che precedono l'esame, non bisognerebbe svolgere un'intensa attività fisica (bicicletta soprattutto) né avere rapporti sessuali perché potrebbero innalzarsi i livelli del PSA nel sangue. I valori potrebbero aumentare anche in seguito esplorazione rettale eseguita nella settimana precedente o dopo biopsia prostatica effettuati nelle ultime sei settimane. Al contrario alcuni prodotti erboristici/integratori, farmaci (inibitori 5°-reduttasi, FANS, statine, tiazidici, etc) potrebbero mascherarne un rialzo.

Vista la sua alta specificità d’organo l’esame viene spesso eseguito come screening del tumore prostatico ma c’è da ricordare che un rialzo del PSA non si verifica solo nel tumore ma anche in altre condizioni patologiche e non.

Infatti, al parte le cause preanalitiche elencate sopra, altre potenziali cause dell’alterazione del dosaggio del PSA sono: ipertrofia prostatica benigna, prostatite, insufficienza renale, calo o aumento ponderale, aumento dell’età, etc

Il valore di PSA totale considerato generalmente nella norma è inferiore a 4 ng/ml. Un valore assoluto di normalità, però, non è definito; I vari cut off di normalità in base all'età dell’uomo sono:
●da 40 a 49 anni – da 0 a 2,5 ng/mL
●da 50 a 59 anni – da 0 a 3,5 ng/mL
●da 60 a 69 anni – da 0 a 4,5 ng/mL
●da 70 a 79 anni – da 0 a 6,5 ​​ng/mL

Sicuramente è più indicativo landamento del valore nel tempo piuttosto che un valore isolato (in presenza di valori tra 4 e 10ng/mL il valori di PSA andrebbe ripetuto a 2-3 mesi). Inoltre un basso rapporto (<20%) tra PSA libero e totale (PSA ratio) (specie se valori di PSA tot tra 4 e 10ng/mL) a livello diagnostico può dare indicazione ad eventuali altri indagini quali la RMN prostatica o la biopsia prostatica. Un’elevata percentuale di (-2)proPSA (un precursore del PSA) sembrerebbe avere anche una maggior specificità per il cancro alla prostata rispetto il PSA semplice soprattutto nei casi di rialzo aspecifico del PSA (tra 4 e 10ng/mL).

L’indicazione a fare un consulto urologico (RMN prostata ed eventuale biopsia prostatica) si hanno per: 
- PSA ≥10 ng/mL sempre
- Persistenza di PSA elevato (tra 4 e 10ng/mL) dopo 4-8 settimane
- Aumento del PSA >0,5 ng/mL (in qualsiasi intervallo di tempo) durante il trattamento con un inibitore della 5-alfa-reduttasi (anche se il PSA corretto è <4 ng/mL).
- Nodulo, indurimento o asimmetria all’esplorazione rettale, indipendentemente dal livello di PSA.



Lo screening del tumore prostatico tramite PSA è generalmente effettuato annualmente dagli uomini con un’età compresa tra i 50 e i 70 anni, anche in assenza di disturbi (sintomi). Negli individui di età pari o superiore a 40 anni, di solito, è prescritto solo qualora in famiglia siano presenti casi di tumore alla prostata o con mutazioni genetiche peculiari (BRCA1/2, sindrome di Lynch, etc). 

SI ricorda il rischio di overdiagnosi nell’abuso del dosaggio del PSA, ovvero il rischio di rilevare condizioni non clinicamente significative (oltre a falsi positivi) e potenzialmente di trattamenti che possono provocare per lo più solo effetti collaterali (impotenza, incontinenza urinaria, proctiti attiniche, etc nel caso di trattamenti per tumori prostatici indolenti). Si ricorda infatti che i tumori della prostata con punteggio Gleason = 6, PSA <10 ng/mL e stadio clinico ≤T2a sono considerati a basso rischio di progressione meritevoli solo di sorveglianza attiva.

Dott M. Cringoli

Commenti