Sappiamo che l’infezione da papillomavirus umano (HPV) è necessaria per lo sviluppo del cancro alla cervice uterina (99% di questi tumori sono positivi all’HPV). Esistono circa 120 tipi di virus HPV, ma solo 12 possono causare il carcinoma del collo dell’utero e per questo motivo sono chiamati oncogeni (o ad alto rischio, es. oncotipo 16 e 18, etc).
I test per lo screening del tumore del collo dell’utero sono il Pap-test e il test per Papilloma virus (HPV-DNA test).
Il test impiegato finora è il Pap-test, offerto ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Oltre questa età, se tutti i Pap-test precedenti sono sempre stati negativi, la scelta di eseguirlo è personale perché il rischio di sviluppare un tumore del collo dell’utero si abbassa considerevolmente.
Il Pap-test un esame citologico che cerca lesioni cellulari displastiche (coilociti, con potenziale sviluppo di tumore).
Il sistema CIN fa riferimento alla vecchia classificazione del Pap Test, (letteralmente: Cervical Intraepitelial Neoplasia). Esistono tre gradi di CIN:-CIN 1 corrisponde alla displasia lieve;-CIN 3 corrisponde alla displasia grave;-CIN 2 doveva essere una via di mezzo, tra la displasia lieve e quella grave; ma col tempo, si è visto che il CIN 2 ha creato solo confusione e ha portato a molte conizzazioni inutili, in effetti non esiste una displasia media, la displasia o è lieve o è grave.Con la nuova classificazione Bethesda System 2001 – invece esistono due soli gradi di displasia:- LSIL ( Lesione intraepiteliale squamosa di basso grado;)-HSIL (Lesione intraepiteliale squamosa di alto grado).Il superamento della membrana basale costituisce il sottile limite tra displasia grave e cancro (la rilevazione la fa consente la biopsia). Sebbene esistano delle terapie antivirali nei protocolli attuali si preferisce non fare alcuna terapia per le LSIL /CIN 1, considerando che in genere circa il 70% di tali lesioni potrebbe guarire spontaneamente.La sigla ASCUS significa invece che nel Pap Test sono state trovate delle cellule squamose atipiche e non francamente displastiche. Il 90-95% di tutti gli ASCUS, sono causati da lesioni benigne, principalmente infezioni. Soltanto il 5-10% restante risulta essere collegato a lesioni precancerose.
Il nuovo test di screening (HPV DNA) si basa invece sulla ricerca dell’infezione dell’HPV ad alto rischio. Il prelievo è simile a quello del Pap-test (triage citologico HPV) e consente di verificare se è presente o meno DNA virale HPV dei ceppi cosiddetti ad alto rischio quelli cioè che possono provocare il cancro della cervice. L’esame deve essere effettuato non prima dei 30 anni ed essere ripetuto con intervalli non inferiori ai 5 anni in caso di negatività.
Dai 25 a 30 anni l’esame di riferimento rimane il Pap test da eseguirsi ogni tre anni. Questa scelta è dovuta al fatto che in giovane età la probabilità di avere una infezione da HPV è molto alta senza che questa assuma una importanza clinica (infezione temporanea e che regredisce spontaneamente).
Oltre i 30 anni invece si è visto che è più costo-efficace il test per il Papilloma virus (HPV-DNA test) effettuato ogni 5 anni e infatti tutte le Regioni si stanno impegnando per adottare questo modello.
- Se il test HPV risulta positivo la donna dovrà sottoporsi a un Pap-test che quindi diventa un esame di completamento, per individuare eventuali modificazioni cellulari e indirizzare, in caso positivo, alla effettuazione di una colposcopia che, mediante l’utilizzo di specifiche colorazioni, consente una visione ingrandita del collo dell’utero e delle eventuali lesioni rilevate. Nel caso in cui l’esame colposcopico evidenzi la presenza di aree anomale, si procede a una biopsia e ad eventuali procedure micro-chirurgiche (diatermocausticaizone e conizzazione in anestesia locale). Non tutte le lesioni pretumorali necessitano tuttavia del trattamento. Le lesioni di basso grado, infatti, hanno un’alta probabilità di regredire spontaneamente. È per questo, soprattutto nelle pazienti giovanissime, che generalmente si preferisce monitorarle nel tempo anziché intervenire.
- Se, invece, la citologia non presenta alterazioni importanti la donna ripeterà il test HPV dopo un anno-
Si consiglia a tutte le donne che si siano sottoposte a vaccinazione anti HPV di aderire ugualmente allo screening. Sono stati identificati circa 200 ceppi differenti di HPV, e i vaccini attualmente presenti in commercio offrono la protezione solo contro 9 ceppi.
Dott M. Cringoli
Commenti
Posta un commento