La sindrome da intestino irritabile si manifesta con dolore, gonfiore e fastidi addominali vaghi che migliorano con la defecazione, associati o meno ad alterazioni dell’alvo (stipsi, diarrea o alternanza di entrambe).
L’IBS è un disturbo cronico che alterna periodi di aggravamento a fasi di remissione e viene suddiviso, a seconda dei disturbi più ricorrenti, in:
E’ importante comprendere che i sintomi dell’IBS sono in parte dovuti ad un’aumentata permeabilità della mucosa intestinale che espone gli strati sottostanti ad un contatto non fisiologico con le sostanze irritanti normalmente presenti nell’intestino, rendendolo ipersensibile.
Prima di fare diagnosi di IBS è bene escludere patologie organiche più serie (tramite endoscopia) nella fattispecie in pazienti che presentano dei sintomi di allarme:
● Sanguinamento rettale
● Perdita di peso inspiegabile
● Anemia da carenza di ferro inspiegabile
● Sintomi notturni
● Storia familiare di cancro del colon-retto, malattia infiammatoria intestinale o celiachia
- IBS-C (C: constipation): IBS caratterizzata dalla presenza di stipsi. Più comune nelle donne.
- IBS-D (D: diarrhea): IBS caratterizzata dalla presenza di diarrea. Più comune negli uomini.
- IBS-A (A: alternate): IBS che alterna periodi di stipsi a periodi diarrea.
E’ importante comprendere che i sintomi dell’IBS sono in parte dovuti ad un’aumentata permeabilità della mucosa intestinale che espone gli strati sottostanti ad un contatto non fisiologico con le sostanze irritanti normalmente presenti nell’intestino, rendendolo ipersensibile.
Prima di fare diagnosi di IBS è bene escludere patologie organiche più serie (tramite endoscopia) nella fattispecie in pazienti che presentano dei sintomi di allarme:
● Sanguinamento rettale
● Perdita di peso inspiegabile
● Anemia da carenza di ferro inspiegabile
● Sintomi notturni
● Storia familiare di cancro del colon-retto, malattia infiammatoria intestinale o celiachia
Nei pazienti con sintomi lievi e intermittenti che non compromettono la qualità della vita, sono raccomandate solo modifiche dello stile di vita, in particolare:
- Esclusione degli alimenti che producono gas (es. (ad es. fagioli, cipolle, sedano, carote, uva passa, banane, albicocche, prugne, cavolini di Bruxelles, germe di grano, salatini e bagel) oltre a alcol e caffeina.
- Una dieta a basso contenuto di oligo-, di- e monosaccaridi e polioli (FODMAP) che fermentano rapidamente nel lume intestinale creando ulteriore gas (es., alimenti che contengono fruttosio, compreso miele, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, mele, pere, mango, ciliegie o oligosaccaridi, compreso il grano). Una dieta low- FODMAP dovrebbe essere fornita tuttavia da un dietista esperto per evitare inutili restrizioni dietetiche eccessive e una dieta nutrizionalmente completa. Essa consiste nell’eliminazione iniziale dei FODMAP dalla dieta per sei-otto settimane e poi, dopo la risoluzione dei sintomi, nella reintroduzione graduale di alimenti ricchi di carboidrati fermentabili per determinare la tolleranza individuale a specifici carboidrati fermentabili.
- In casi selezionati, può essere utile l'esclusione dalla dieta del lattosio che ha spesso una reazione amplificata nell’IBS se concomita intolleranza al lattosio (diagnosi può essere confermata con il test del respiro eventualmente). Gli individui che non presentano segni di intolleranza al lattosio al test del respiro ma che presentano sintomi con l'ingestione di latte possono avere un'intolleranza ad altri componenti del latte (p. es., proteine del latte vaccino) e possono tollerare il latte di altri mammiferi o l'ingestione di soia)
- In casi selezionati può essere utile evitare il glutine: è stato dimostrato che il glutine altera le funzioni della barriera intestinale nei pazienti con IBS-D. È stata ipotizzata la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS) come meccanismo alla base della generazione di sintomi nei pazienti con IBS, ma le prove a sostegno dell'evitamento del glutine nei pazienti con IBS sono contrastanti.
- Si consigliano integrazioni di fibra solubile (es. psillio). L'uso di fibre insolubili dovrebbe essere evitato (ad esempio, crusca) poiché può causare gonfiore. È stato dimostrato che lo psillio migliora sia la stitichezza che la diarrea. - Gli antibiotici non dovrebbero essere raccomandati di routine in tutti i pazienti con IBS
- I probiotici non sono raccomandati di routine nei pazienti con IBS. Sebbene siano stati associati a un miglioramento dei sintomi, l’entità del beneficio e la specie e il ceppo più efficaci sono incerti.
- Non ci sono evidenze scientifiche sufficienti per supportare i test di allergia alimentare nei pazienti con IBS. Sono stati proposti test per le immunoglobuline sieriche dirette verso specifici antigeni alimentari e l'eliminazione degli alimenti responsabili, ma la relazione tra i risultati di tali test e il miglioramento dei sintomi richiede ulteriori studi prima che tale approccio possa essere raccomandato.
- Attività fisica è utile nei pazienti con IBS dato il potenziale beneficio per quanto riguarda i sintomi dell’IBS e i benefici generali dell’esercizio per la salute.
Nei pazienti con sintomi più gravi si può considerare un trattamento medico (prescritto dal medico). Poiché l’IBS generalmente si presenta come un complesso di sintomi, il trattamento medico si basa sul sintomo e sul sottotipo predominante. Si utilizzano farmaci per controllare le riacutizzazioni dei sintomi (es. lassativi osmotici o antidiarroici e nuovi farmaci come agonisti della guanilato ciclasi per la forma con stipsi prevalente o antagonisti della serotonina nelle forme con diarrea prevalente). Per il controllo del dolore si utilizzano per lo più antispastici e ansiolitici. Esiste anche una terapia farmacologica di fondo (ad esempio, farmaci antidepressivi triciclici e SNRI) .
Dott. M. Cringoli
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