I motivi dello sciopero sono i seguenti:
1.
La burocrazia ci sommerge e non riusciamo più ad avere il tempo per le visite
mediche (continuano a caricarci di compiti amministrativi di base per supplire alla carenza di altre figure professionali delle ASL/ATS)
2.
Abbiamo lavorato in pandemia senza poterci proteggere per la carenza di presidi
forniti dallo stato, e purtroppo 369 medici hanno pagato con la loro vita per
assistere i pazienti ed oggi non si vuole riconoscere ai loro parenti una
indennità economica.
4.
La nuova riforma della medicina generale creerà di fatto nuove barriere
tra medico e paziente (ad esempio, gli ambulatori raggruppati nelle case della
salute (CdS), saranno probabilmente distanti dalle vostre abitazioni e molto probabilmente l'organizzazione del lavoro sarà secondo turnistiche che renderanno il nostro lavoro alienante e metterà a dura prova il rapporto fiduciario con i pazienti. Se considerate
che una Casa della Salute servirà per un bacino di 50 mila abitanti, potete
aspettarvi che questa si trovi a 10 o 20 o anche più chilometri dalla vostra
abitazione. Ovviamente gli ambulatori dei medici che via via andranno in
pensione o che abbandoneranno la professione chiuderanno e per poter mantenere ognuno la propria organizzazione bisognerà lottare duramente.
5.
Queste riforme imposte alla nostra categoria, già allo stremo, stanno portando
a demotivare i giovani laureati e a togliere la passione ai medici esperti: è
purtroppo in atto un pesante fenomeno di abbandono della professione per
prepensionamenti. La conseguenza è che nei prossimi anni milioni di Italiani si
troveranno senza medico di famiglia. Per questo motivo molti di voi dovranno,
per forza di cose, ricorrere al privato.
6. Per le parole di Letizia Moratti, NON VERE e quindi molto offensive, rilasciate in ben due diverse interviste. L’assessore, sui problemi della medicina territoriale, parte da dati oggettivamente falsi e dice che il problema non è tanto la carenza o il numero di medici in rapporto agli abitanti ma il numero di ore lavorate, a sua detta insufficiente perché di parecchio inferiore ai medici ospedalieri. Basterebbe spendere una giornata con uno qualsiasi di noi, in uno dei nostri ambulatori, per rendersi conto di questa falsità, oppure consultare i dati degli orari di invio di ricette e richieste tramite il loro sistema informatico, che iniziano la mattina e terminano la sera.
Nei giorni 1 - 2 Marzo non saranno prese in carico le richieste di prescrizioni, non vi saranno visite e ovviamente, le eventuali richieste pervenute in quei giorni *SARANNO CANCELLATE e dovrete inoltrarle nuovamente a partire da giovedì 3 mattina*. Per i certificati INPS dovrete rivolgervi alla guardia medica o PS.
Il giorno sabato 26 marzo alle ore 10 ci sarà una manifestazione sotto al Pirellone, sede della Regione Lombardia, e sarebbe rappresentativa la partecipazione di noi/voi tutti.
Condivido al 100% la vs posizione, quindi sciopero indetto
RispondiEliminaCordiali Saluti,
Giuseppe spinelli