Campagne vaccinali in Medicina Generale


Mentre il mondo attende speranzoso la disponibilità del vaccino per Sars-CoV2 come possibile soluzione definitiva all’evento pandemico che ha messo a dura prova le nostre basi economiche, sociali e sanitarie, la medicina generale si prepara alla campagna di vaccinazione 2020-2021.

L’OMS precocemente si è pronunciata nei confronti delle malattie prevenibili con vaccino e della pratica vaccinale affermando che le campagne di vaccinazioni di massa (influenzale e pneumococcica soprattutto) devono assere accuratamente meditate ed organizzate in relazione alla circolazione del virus Sars-cov 2 e che qualsiasi pianificazione dovrà essere subordinata alla necessità del mantenimento del distanziamento sociale di sicurezza.


Si ricorda che, come stabilito nell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN2006-2009, art. 45 e 59 bis), ogni anno nel periodo ottobre-dicembre la vaccinazione antinfluenzale è offerta a categorie di persone identificate da una Circolare Ministeriale (patologie croniche, quali BPCO, diabete mellito, cardiopatie, epatopatie croniche, IRC, tumori, HIV+), tra cui tutti i soggetti ≥ a 65 anni e pazienti in lungodegenza, professioni a rischio. E' a questi gruppo di persone che bisogenerà dare priorità nelle vaccinazioni. Quest'anno, in considerazione della pandemia da Covid 19, probabilmente la vaccinazione antinfluenzale sarà anticipata a partire da metà settembre ed estesa ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni. Probabilmente si vaccinerà di più. Per quanto riguarda l’utilizzo dei DPI, si farà riferimento alle LG e normative di carattere nazionale e locale, anche in considerazione dell’andamento epidemiologico del periodo in questione.

Si ricorda che i vaccini antinfluenzali disponibili in Italia sono autorizzati dall’Agenzia Europea del farmaco (EMA) e/o dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA). Le Regioni decidono annualmente, attraverso delle gare per la fornitura di vaccini, tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che saranno utilizzati durante le campagne vaccinali. Attualmente in Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali inattivati trivalenti (TIV) che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B e vaccini quadrivalenti (QIV) che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.
La dose di vaccino antinfluenzale è unica per i soggetti di tutte le età, con esclusione dei bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, per cui si raccomandano due dosi, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.
I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nei vaccinati alcuna malattia cronica né ne aggravano il decorso quando queste sono preesistenti alla vaccinazione. Alcuni studi hanno trovato una possibile piccola associazione fra vaccino antinfluenzale e la sindrome di Guillain-Barré (GBS). Nel complesso, questi studi hanno stimato il rischio di GBS dopo la vaccinazione in meno di 1 o 2 casi di GBS per un milione di persone vaccinate. Altri studi non hanno trovato alcuna associazione. Anche se il GBS dopo una malattia influenzale è raro, il GBS è più comune dopo la malattia influenzale rispetto alla vaccinazione antinfluenzale.
Alla vaccinazione antinfluenzale possono essere associati alcuni effetti indesiderati, come reazioni locali di dolenzia e arrossamento nel punto di iniezione e, meno spesso, febbre, dolori muscolari o articolari o mal di testa. Questi sintomi generalmente sono modesti e non richiedono cure mediche, risolvendosi con trattamenti sintomatici (antipiretici, analgesici) nel giro di un paio di giorni. Molto raramente i vaccini antinfluenzali a base di virus inattivati possono causare reazioni allergiche come orticaria, asma o manifestazioni allergiche sistemiche (generalizzate) dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino.
Le vere controindicazioni al vaccino antinfluenzale sono:
- Lattanti al di sotto dei sei mesi (per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità del vaccino in tali fasce d’età)
- Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino.
- Una malattia acuta di media o grave entità, con o senza febbre (richiede di rimandare la vaccinazione a guarigione avvenuta)
- Anamnesi positiva per sindrome di Guillain-Barrè insorta entro 6 settimane dalla somministrazione di una precedente dose di vaccino
Le false controindicazioni sono:
- Allergia alle proteine dell’uovo, con manifestazioni non anafilattiche
- Malattie acute di lieve entità
- Allattamento o gravidanza
- Infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite o acquisite.

Nella popolazione adulta è raccomandata anche l’offerta attiva della vaccinazione contro Pneumococco ed Herpes Zoster con l’auspicio di ampliare nei prossimi anni la coorte di soggetti a cui indirizzare tale offerta. Il suggerimento delle società scientifiche è quello di cogliere la somministrazione del vaccino antinfluenzale come momento di informazione e offerta attiva anche per questi due vaccini data la stessa fascia di popolazione target. La vaccinazione antipneumococcica preverrebbe la polmonite pneumococcica e la batteriemia streptococcica ( e otite media nei bambini), mentre la vaccinazione anti herpes zoster le recidive erpetiche e di nevralgia posterpetica.

La vaccinazione antipneumococcica è rivolta ad adulti over 65 anni e con patologie patologie cronico-degenerative (es: BPCO, enfisema, cardiopatie croniche)e patologie immunodepressive (es: asplenia, insufficienza renale, tumori del sangue, altre neoplasie diffuse, trapianti).
Attualmente sono a disposizione due approcci alla vaccinazione pneumococcica: il vaccino polisaccaridico non coniugato 23 valente e il vaccino polisaccaridico coniugato 13 valente. Entrambi i vaccini hanno come costituente essenziale i polisaccaridi capsulari che sono in grado di indurre la produzione di anticorpi tipo-specifici che attivano e fissano il complemento e promuovono l’opsonizzazione batterica e, quindi, la fagocitosi.
- Per adulti ≥65 anni, che non hanno precedentemente ricevuto il vaccino antipneumococcico o la cui storia vaccinale sia sconosciuta, si raccomanda una dose di PCV13, seguita da una dose di PPV23 dopo almeno 8 settimane;
- Per adulti ≥65 anni pre-immunizzati con PPV23, a cui non siano mai state somministrate dosi di PCV13, si raccomanda una singola dose di PCV13.
Il richiamo della vaccinazione antipneumococcica è ogni 5 anni.
In genere il vaccino antipneumococcico è ben tollerato. Entro due giorni dalla somministrazione possono evidenziarsi alcuni sintomi come dolore, gonfiore e rossore nel punto in cui è stata effettuata l’iniezione oltre a febbre, debolezza, rash cutanei e dolori muscolari. Reazioni allergiche anche gravi, come per tutti gli altri vaccini, possono verificarsi ma sono del tutto rare.

La vaccinazione contro l’Herpes zoster è raccomandata dal 2018 alle persone immunocompetenti tra i 65 e i 79 anni che desiderano ridurre il loro rischio di contrarre l’herpes zoster e alle persone immunocompetenti di età compresa tra 50 e 79 anni per le quali è previsto un trattamento immunosoppressivo in un prossimo futuro.
Il vaccino è un vivo attenuato e viene somministrato per via sottocutanea in singola dose.
Reazioni locali nel punto di iniezione (dolore, edema o arrossamento) riguardano circa una persona su due, ma la maggior parte di queste reazioni scompare completamente nel giro di quattro giorni. Circa il 6% delle persone vaccinate avverte mal di testa passeggero.
Le controindicazioni al vaccino sono: ipersensibilità conosciuta al vaccino, persone in trattamento immunosoppressivo (anche steroide sistemico oltre 14 giorni e in particolare sotto metotrexate) per rischio di retinite necrotizzante. Prima della vaccinazione è necessario effettuare una sierologia per il virus della varicella, poichè qualora si risultasse negativi la vaccinazione non può essere effettuata.

Nel soggetto adulto, inoltre, è raccomandato un richiamo periodico (ogni 10 anni) della vaccinazione difterite-tetano-pertosse e la verifica nei soggetti suscettibili dello stato immunitario per morbillo, rosolia, parotite e varicella; la somministrazione del vaccino gratuita è possibile presso i servizi vaccinali dell’ASL di riferimento. Particolare attenzione infine deve essere posta nelle donne in età fertile per le quali in previsione di una possibile gravidanza è raccomandata la protezione nei confronti di alcune patologie, in particolare: morbillo-parotite-rosolia, varicella e influenza; anche in questo caso il MMG dovrebbe promuovere attivamente tali vaccinazioni assieme alla collaborazione dei Servizi Vaccinali e dello specialista medico ginecologo.


Dott. M. Cringoli