Test sierologici eseguibili privatamente... qualche consapevolezza in più


Dal 12 maggio us Regione Lombardia ha aperto la possibilità di effettuare sierologie a pagamento presso enti privati per testare l'eventuale positività al coronavirus al prezzo di circa 60 euro. È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta Regionale la settimana passata. La possibilità è aperta in primis alle aziende, piuttosto che ai singoli cittadini ed è comunque SEMPRE su base volontaria

Si precisa infatti che le disposizioni generali vietano al datore di lavoro di effettuare direttamente e/o obbligatoriamente esami diagnostici sui dipendenti ai fini della valutazione della riammissione al lavoro; eventuali accertamenti potranno essere posti in essere solo dal medico competente. I risultati di tali test poi saranno utilizzati dalla struttura sanitaria che ha effettuato il test per disporre eventuali misure di contenimento epidemiologico previste dalla normativa d’urgenza in vigore (es. isolamento domiciliare). Si precisa che i test sierologici debbono essere eseguiti esclusivamente in laboratori con sezione specializzata in microbiologia e virologia e mediante conferma con metodica CLIA o ELISA con marcatura CE (con SP>95% e SE>90%). I laboratori individuati da Regione Lombardia sono riportati nel seguente link: https://www.ats-milano.it/portale/Portals/0/emergenza%20coronavirus/Elenco%20dei%20laboratori%20per%20il%20test%20sierologico.pdf.

Il test sierologico per Covid19 da parte dei cittadini andrebbe invece eseguito solo se si hanno avuto nei 14-18 giorni precedenti sintomi sospetti per infezione da Coronavirus oppure contatti stretti con un caso positivo (questi pazienti dovrebbero essere già stati segnalati nel portale dal proprio medico di medicina generale e avere una via preferenziale e gratuita per l’accesso alla diagnostica virologica). 

Si ricorda infatti che se il test risultasse negativo potrebbe significare che la persona non è stata infettata oppure è stata infettata molto recentemente (meno di 8-10 giorni prima) e non ha ancora sviluppato la risposta anticorpale al virus e ancora contagiosa. L’accesso non giustificato al test sierologico da parte di persone particolarmente apprensive potrebbe portare alla ripetizione seriata e non controllata di test che sarebbe totalmente inutile se non si mantengono più che attive le precauzioni generali (mascherine chirurgiche, lavaggio mani, distanza di sicurezza).

Se invece il test risultasse positivo, allo stato delle conoscenze attuali, non può essere data una garanzia di un’immunità al Coronavirus sia a breve che a lungo termine. Per tale motivo tutti i pazienti positivi al test (IgG e IgM soprattutto) dovranno successivamente sottoporsi ad isolamento domiciliare, informare il proprio medico di medicina generale e successivamente sottoporsi a tampone rinofaringeo per la ricerca dell’RNA virale (anch’esso a pagamento, circa 70 euro). 


Si precisa ai pazienti che l'esito degli accertamenti eseguiti al di fuori di quanto definito dai percorsi e protocolli regionali e ministeriali non potranno essere gestiti dal proprio medico di famiglia. In particolare l'eventuale isolamento a seguito di sierologia positiva, dopo o in attesa del tampone, dovrà essere a carico dell'assistito (smart working o ferie).

Anche da parte di noi medici di Medicina Generale le disposizione generali sono cambiate dall’11 maggio us. Lo scopo di tutto ciò è favorire un percorso protetto di riammissione alla vita sociale dal lock-down e aderire ad un programma epidemiologico di sieroprevalenza. Attualmente le disposizioni dell’ATS prevedono infatti che NON ci sia più una distinzione tra le varie categorie lavorative per l’accesso alla diagnostica virologica e che: 

- Pazienti in isolamento fiduciario dal periodo del lock down in quanto casi sospetti (oppure contatti di caso che sono diventati sintomatici) che non hanno eseguito il tampone di sorveglianza per rientrare al lavoro accederanno alla sierologia dopo 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi, su richiesta del medico di medicina generale nel portale. Non sarà più possibile richiedere il tampone di sorveglianza per questa categoria di pazienti.
- Pazienti da dopo 11/05/20 con sintomi sospetti oppure contatti di caso che sono diventati sintomatici (tramutati quindi in caso sospetto) accederanno automaticamente e nel più breve tempo possibile (in genere 24 ore) al tampone diagnostico (dopo inserimento nel portale COVID da parte del medico di medicina generale). Se negativi si scioglierà subito l'isolamento, se positivi effettueranno quarantena e poi singolo tampone di sorveglianza (automaticamente da ATS).
- Contatti di casi sospetti effettueranno isolamento fiduciario di 14 giorni dall'ultimo contatto. La sierologia successiva non è obbligatoria ma a discrezione del cittadino. 
- Contatti di caso covid + accertato che rimangono asintomatici e in isolamento da almeno 14 giorni eseguiranno automaticamente un tampone di sorveglianza dopo 14 giorni dall'ultimo contatto. Per pazienti covid+ rimane l’obbligo del doppio tampone negativo a distanza di 24 ore per sciogliere l’isolamento. SOLO per questi ultimi pazienti il datore di lavoro può richiedere certificazione che attesti l'avvenuta esecuzione di doppio tampone. Analogamente il doppio tampone è richiesto per il rientro al lavoro degli operatori sanitari (tutto a carico dell'azienda ospedaliera).

Il test sierologico non viene eseguito retro-attivamente ai soggetti per i quali è già stata dichiarata conclusa la quarantena da oltre un mese. Il percorso di screening di ATS tramite test sierologico non viene proposto ai casi COVID confermati (soggetti sottoposti a tampone con esito positivo).

Rimane da parte nostra l’obbligo di segnalare nel portale regionale tutti i casi, anche al solo sospetto, disponendo l’isolamento del paziente e degli eventuali contatti familiari/conviventi e il mantenimento da parte vostra delle regole di auto e reciproca protezione

Si ricorda a tale proposito che in ambulatorio stiamo iniziando con molta cautela a visitare nuovamente pazienti purchè in assenza di febbre/febbricola (NON presentarsi in ambulatorio se la temperatura corporea > 37,5°C) e SOLO se con mascherina chirurgica e guanti. 

Alle visite si accede previo triage telefonico con il medico che deciderà chi e quando effettuare la visita per evitare il sovraffollamento della sala d’attesa. In questa fase l’accesso in ambulatorio è riservato SOLO a pazienti senza sintomi simil-influenzali, con urgenza clinica non differibile o con problematica clinica clinicamente rilevante di cui discutere con il medico. All'ingresso in sala d'attesa verrà misurata la temperatura corporea.

Dott. M. Cringoli