E’ facile in questo peculiare momento storico, intriso di ansia di essere contagiati e paura di trasmettere l’infezione da coronavirus, non sapere più distinguere il vero dal falso e, bombardati continuamente da informazioni pseudoscientifiche da parte dei mass media, perdere di vista le priorità per limitare i potenziali danni del nostro comportamento.
Per limitare i potenziali contagi e a protezione della collettività, come da direttive dell’ATS, il medico di famiglia manterrà attività ambulatoriale esclusivamente su prenotazione e dopo triage telefonico, riducendo orari e SOLO per pazienti non COVID, non sintomatici, non anziani/fragili (sempre con mascherina chirurgica e guanti). Le visite domiciliari potranno essere rivolte esclusivamente a pazienti senza sintomi febbrili/respiratori, prevalentemente fragili e cronici e solo per i quali ne risulti indispensabile. Inoltre a fronte della riduzione degli accessi in ambulatorio, vi sarà un’ampliamento della reperibilità telefonica dal lunedì a venerdì rispetto i consueti orari. Per quanto mi riguarda sfrutteremo questi momenti anche per raccogliere l'anamnesi generale per i miei nuovi pazienti.
Da premettere che ad oggi i medici di famiglia, lavorando in un territorio ad alta incidenza di infezione da COVID19 riconoscono in media dopo 30 secondi dall’inizio di un’intervista telefonica il paziente con sintomi compatibili di infezione in atto. Questo lavoro di screening (e segnalazione al servizio di Igiene) prescinde dall’esecuzione a tappeto di tamponi o test sierologici, possibilità epidemiologicamente interessante, ma che rischia di distrarre dall’identificazione precoce dei pazienti con infezione attiva. La sorveglianza offerta è anche di tipo attivo, rivolta cioè anche a pazienti fragili e cronici o ai pazienti non COVID dimessi dall’ospedale e ovviamente anche a pazienti CODIV positivi accertati dimessi dell’ospedale e loro contatti stretti.
Sulla base dei sintomi che riferisce il paziente il medico provvede a isolare il paziente sintomatico dal suo contesto familiare e procedere in via precauzionale anche all’isolamento fiduciario dei familiari (contatti stretti). Nei casi più impegnati dirotterà invece il paziente al 112. Ovviamente una telefonata non può avere l’accuratezza diagnostica di una visita, peraltro di difficile effettuazione causa scarsità di DPI forniti a noi medici dalla regione. Per tale motivo potranno essere richiesti al paziente la misurazione della frequenza cardiaca, della frequenza respiratoria, della temperatura corporea e in alcuni casi della saturazione di ossigeno a riposo a dopo 6 minuti di cammino. Qualora i pazienti non fossero dotati di saturi metro, si ricorda la possibilità di utilizzare delle app per Android direttamente dal proprio cellulare (https://icare-oxygen-monitor.it.aptoide.com) .
Sarà decisione del medico sulla base della gravità clinica riscontrata valutare la possibilità di una visita domiciliare da parte di Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), generalmente riservate a pazienti con sintomatologia sospetta similinfluenzale (ILI) che non richiedano il ricovero ospedaliero o pazienti COVID-positivi dimessi dall’ospedale con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio.
Per le stesse categorie di pazienti, ma più complessi, è possibile l’attivazione di un’assistenza domiciliare (ADI COVID e cure palliative COVID) che provvederà ad assicurare assistenza infermieristica, eventuale ossigenoterapia, e counselling sanitario, oltre alla possibilità di fornitura di kit telemonitoraggio (es. temperatura, pressione arteriosa e saturazione di ossigeno), effettuazione di esami ematochimici o di tampone nasofaringeo di verifica di guarigione per pazienti COVID (due tamponi negativi a distanza di 24 ore).
Seguirà in ogni caso un monitoraggio telefonico personalizzato, l’eventuale impostazione di una terapia sintomatica e di supporto (eventualmente anche farmaci off label a giudizio del medico)
Ad ulteriore supporto dei cittadini, in questo momento di estrema difficoltà, il comune di Vimodrone ha inoltre attivato delle misure (in accordo con medici e assistenti sociali) per aiutare ad affrontare l’emergenza sanitaria, in particolare:
- Distribuzione dei farmaci a domicilio SOLO a pazienti over-65 anni e affetti da patologie croniche. E’ attivo un numero di telefono (3482330661 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e lunedì e mercoledì anche pomeriggio dalle 15:00 alle 17:00) a cui telefonare per poter programmare la consegna a domicilio.
- Consegna di pasti caldi a domicilio SOLO a pazienti anziani, persone con disabilità. E’ attivo un numero di telefono (3669395096) a cui telefonare per concordare la consegna (dal lunedì al sabato, 6,25 euro a pasto comprensivi di primo, secondo, contorno, pane, frutta, bevande)
- Distribuzione spesa a domicilio rivolto a TUTTI i cittadini. I numeri da chiamare sono quelli degli esercenti che si sono resi disponibili negli orari di apertura normali (fruttivendoli, panifici, gastronomia, altro)
Tutto questo, in aggiunta al sistema di prescrizione dei farmaci mediante NRE, è quanto di meglio possiamo offrire per sostenere i nostri pazienti in quest’epoca di emergenza sanitaria, per ostacolare la diffusione del coronavirus. Le regole base ormai le sapete tutti, ma non fa male ricordarle:
Dott. M. Cringoli